The problem with (permissionless) decentralization

As we have seen in this blog post, one of the key flaws associated with the current approach to personal data protection and privacy management is the concentration of power within a few organizations. However, this flaw regards many more reasons, such as censorship and anti-competition issues. The concentration of power referenced here can be due to many factors, such as the spontaneous emergence of hierarchies in natural systems (Bakos et al., 2021) or market dynamics’ effect, such as preferential attachment and manifestation power law manifestation (Lopez et al., 2019). In general, the main risk that leads to this flaw is the existence of a single point of failure.

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Perché l'attuale paradigma di protezione e portabilità dei dati personali dovrebbe essere cambiato?

Le basi ideologiche e tecnologiche del Web 2.0 sono state sfruttate dai social media e, in generale, dai servizi online per costruire piattaforme che consentono la creazione e lo scambio di contenuti generati dagli utenti (Kaplan e Haenlein, 2010). Sfruttando principalmente i dispositivi mobili personali, i servizi online forniscono agli utenti le basi per la diffusione delle informazioni, la generazione di contenuti e le comunicazioni interattive dell’era moderna. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (“ICT”) e il loro “ubiquitous computing” (computazione onnipresente) stanno modificando il nostro mondo creando nuove realtà e promuovendo un’interpretazione informativa delle nostre vite (Floridi, 2014). Un esempio è il Web 2.0, che all’inizio del nuovo millennio ha favorito un processo che ha rotto i confini tra consumo di Internet e partecipazione: gli utenti del Web producono i dati che altri utenti consumano. Questa grande innovazione ha portato a una riduzione dell’“attrito” nella diffusione delle informazioni online, con grandi benefici per l’intera popolazione mondiale. Tuttavia, questa significativa influenza sull’attrito informativo porta con sé grandi preoccupazioni sulla privacy degli utenti che abitano il mondo online/offline (onlife) (Floridi, 2014). Gli utenti di Internet non agiscono solo come consumatori di contenuti, ma soprattutto come creatori di contenuti. Ciò implica che i contenuti che condividono sono spesso costituiti da dati altamente personali che appartengono a loro stessi o ai loro familiari, amici e colleghi. La posizione, gli interessi, il comportamento generale sono tutti dati derivati dai dati testuali (commenti, post), dalle azioni (condivisioni, reazioni, like), dalla topologia della rete sociale (amicizie, sistema di following), dai collegamenti ipertestuali o dai metadati.

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